giovedì 26 maggio 2016

Operazione hennè!

Potrei inserirlo tranquillamente tra le mie dipendenze, uno degli step insostituibili della mia personale "operazione restauro", quando vaghi per casa con la faccia stuccata con la maschera di turno seguita da cerotti che oltre ai punti neri strappano via anche i pensieri.
Ecco, perchè non completare il quadretto con un pappozzo di imprecisati chili sulla testa con tanto di pellicola trasparente a fare da turbante?
La verità è che più ci s'incessisce prima, più dopo ci sentiremo fighe e soddisfatte anche se in realtà spesso il cambiamento lo vediamo solo noi, ma sticazzi! Ci sentiamo come in quelle trasmissioni in cui entri scortato dai conati dello staff ed esci senza una sola parte del corpo che sia rimasta del tutto biodegradabile.
Cos'è l'hennè?
E' una tinta naturale ricavata dalle foglie e dai rami essiccati e macinati di un arbusto (lawsonia inermis). Si presenta come una polvere verde ed il suo utilizzo costante combatte il crespo e rende i capelli più lucidi e corposi, l'hennè infatti riveste il capello donando maggiore protezione e volume al capello.
Hennè e tinte chimiche
E' possibile fare l'hennè se avete già fatto una tinta chimica, l'importante è fare attenzione che nell'inci ci sia scritto solo lawsonia inermis, a volte infatti per esaltarne il colore aggiungono elementi chimici come il picramato che possono dare luogo a spiacevoli reazioni.
Anche per il contrario (tinta chimica su capello henneato) in generale non ci sono problemi, ma è probabile che vista la stratificazione dell'hennè, il colore non prenda.
In ogni caso provate prima con una piccola ciocca o con qualche capello prelevato dalla vostra spazzola in modo da essere sicure del risultato.
Quante volte?
Semplice, tutte quelle che volete, il colore che rilascia, infatti è soltanto un "effetto collaterale", l'hennè è prima di tutto un impacco ristrutturante.
Variazioni cromatiche
Partiamo dal presupposto che l'hennè vero e proprio è rosso, al massimo può variare l'intensità ed il tono in base alla qualità. Esistono però altre erbe tintorie che aggiunte all'hennè o sovrapposte ad esso, possono darci il colore che preferiamo, tenendo però, sempre conto del vostro colore di partenza, visto che non stiamo parlando di una tinta chimica, infatti è molto difficile schiarire i capelli con l'hennè , per farlo ci vuole costanza e riuscirete a farlo al massimo di un tono.
Menzione a parte per l'amla e la cassia (hennè neutro) che di base non tingono, ma l'amla può aiutare ad intensificare il bruno o a far virare il rosso verso toni più freddi e la cassia è utile a smorzare il rosso quando si vuole preparare un colore tendente al biondo o si può utilizzare da sola come semplice impacco. Prima di elencare le varie polveri tintorie è fondamentale ricordare che ognuna necessita della sua preparazione e che vanno quindi preparate singolarmente e poi miscelate quando è il momento di applicarle.
Rosso: Essendo già rosso, si tratta di sostanze che possono accenturarne i riflessi o renderlo maggiormente freddo. Robbia, ibisco, sambuco. Infuso: karkadè
Biondo: Zafferano, cartamo, rabarbaro, curcuma. Infuso: camomilla
Castano/bruno: Mallo di noce, nagar, katam (per riflessi violacei), indigo (conosciuto come hennè nero. Riflessi bluastri). Infuso: tè nero, caffè per un effetto più intenso.
Ricordate che l'hennè stratifica, per cui col passare del tempo tende a scurire i capelli, è possibile che la combinazione del vostro cuore dovrà subire qualche variazione.
Come si usa?
Prima di tutto occorre fare una precisazione, l'hennè appena fatto potrebbe seccare i capelli,  facendo un pò l'effetto paglia, ma è un effetto momentaneo, al secondo lavaggio la situazione sarà diversa.
Vi consiglio poi di applicarlo sui capelli umidi e ben puliti, in quanto le squame maggiormente aperte favoriranno l'aderenza del pigmento, per il risciacquo invece evitate di rilavarli (aspettate almeno un paio di giorni) e aiutatevi al massimo con un pò di balsamo.
Munitevi esclusivamente di utensili di legno o plastica, dopodichè versate l'hennè in una ciotola capiente e aggiungete acqua calda o un infuso (non bollente) e un paio di cucchiai di aceto di mele o succo di limone in modo tale da facilitare l'ossidazione visto che l'hennè ossida in ambiente acido, coprite il tutto con una pellicola trasparente per circa 8 ore (anche meno, ma più ore ossiderà più sarà il colore rilasciato). Per evitare che secchi troppo potete aggiungere anche un cucchiaio di miele ed uno di yogurt, ma io preferisco evitare per non smorzare troppo il pigmento.
Ultimamente mi sto trovando molto bene col metodo della doppia ossidazione, il colore infatti risulta essere molto più intenso e scarica molto più lentamente.  In pratica al posto dell'acqua o dell'infuso, uso del caffè solubile intiepidito e aceto di mele, attendo le mie 8 ore, ma invece di applicarlo subito, lo congelo e lo scongelo in seguito lasciandolo ossidare nuovamente per 8 ore.
Applicatelo poi come una qualsiasi tinta ciocca per ciocca e coprite con pellicola trasparente, più lo terrete sù, meglio sarà (anche una notte), io vi consiglio almeno un'ora.
Copertura dei capelli bianchi
Soltanto con l'hennè è possibile coprire i capelli bianchi in modo soddisfacente, infatti se preferite un'altro colore, ad esempio l'indigo, sarà meglio fare il doppio passaggio applicando l'indigo dopo aver risciacquato l'hennè.
Personalmente ho trovato che con la doppia ossidazione ci sia una copertura totale dei capelli bianchi.
Marche migliori
In commercio esistono tantissime marche, ma spesso l'hennè si presenta sabbioso con la conseguenza che sarà molto più difficile stenderlo ed il risciacquo molto più lungo.
Secondo la mia esperienza le migliori marche per colore e consistenza sono il Jamila, il Khadi e le Erbe di Janas, quest'ultimo lo troverete nelle varianti rosso caldo, rosso freddo ed hennè ayurvedico.
Non resta che armarsi di pazienza ed infangare tutto il bagno.
E voi? Quali sono le vostre marche ed il vostro pappozzo preferito?

venerdì 20 maggio 2016

Insalata di finocchi e arance!

Sono un'amante della verdura di ogni genere, in generale non riesco a mangiare un secondo senza accompagnarlo con un contorno, ma purtroppo il tempo scarseggia quasi sempre e per i contorni, a meno che non si tratti della solita insalata, ci vuole un pò di tempo, per cui le alternative facili e veloci non sono tante, ma questa rientra sicuramente nella categoria, e....sarà che la preparava sempre mia nonna, sarà che mi fa subito pensare alla primavera e all'estate per quanto è fresca, ma prepararla (e mangiarla) mi mette subito di buon umore.
Magari l'accostamento potrà sembrarvi strano, ma io la trovo davvero buona.

Ingredienti
- 1 Finocchio
- 1 Arancia media
- Origano qb
- Erba cipollina qb
- Sale qb
- Pepe qb
- Aceto balsamico
- Olio evo

Procedimento:
Tagliare i finocchi molto sottili e le arance a cubetti, aggiungere le spezie e condire a piacere.

mercoledì 11 maggio 2016

Storie di (stra)ordinaria curvytudine! (seconda parte)



In questa seconda intervista (la prima parte QUI) continua in nostro viaggio alla scoperta di donne fuori dal comune, quelle donne che riescono a fare del loro vissuto non facile e della loro fragilità, la loro forza. 
In queste righe conosceremo Sole, testa e cuore perennemente in contrasto come soltanto in una donna può accadere, dove fragilità e forza si alterano come in una danza.
Ci racconterà di sè e del suo vissuto senza risparmiarsi. Durante l'intervista mi ha chiesto spesso scusa per essere stata troppo prolissa, ma onestamente non ho smesso un attimo di ringraziarla per il fatto che la sintesi non rientri tra le sue doti.
Ho cominciato chiedendole di presentarsi, per cui vi lascio subito alle sue parole:

Mi chiamo Sole e vorrei poter dire che è un di fatto, in realtà mi sento più vicina ad una luna,in continuo cambiamento,con tante sfaccettature, un po' più fredda di ciò che vorrei,ma anche capace ( talvolta) di rischiarare il buio. Quasi trentenne in piena crisi del " ma sono diventata adulta senza accorgermene", a momenti me ne sento sessanta, a momenti cinque. Curiosa, gattofila,complicata, socievolmente asociale, inquieta, alla ricerca di me stessa e dell'ordine cosmico,amante di arte,poesia, natura, lettura, cinema e fai da te, un tantino nerd,spesso contradditoria,un po' strana.

Com'è cominciata la tua vita da donna plus size?

Da bambina. Ero uno scricciolo da piccina,poi verso i quattro anni ho cominciato ad ingrassare tantissimo ed a crescere molto più rapidamente della norma, quindi praticamente sono tonda da quando ho memoria. A sette anni avevo la struttura ossea di una tredicenne un po' alta, ad otto è arrivato lo sviluppo e la prima dieta e da allora sono diventata uno yo yo. Ingrassavo e dimagrivo con picchi altissimi in entrambi i casi per un mix di condizioni di salute particolari, che sono in parte uscite allo scoperto anni ed anni dopo, e di problemi psicologici più o meno conclamati che sono sfociati in disturbi alimentari. Non sono ingrassata tanto per un particolare gusto del cibo, per golosità o pigrizia, anzi,fino a vent'anni ho sempre fatto molto sport,ma la rotondezza mi accompagna da allora

Com'è stata la tua adolescenza?

E' finita? Non me ne sono accorta! demmmmerda Emoticon tongue come l'adolescenza di qualsiasi ragazzina un po' troppo precoce,con un carico pesante emotivo piuttosto che fisico e con gusti ed interessi lontani dai coetanei. Cosparsa di trasferimenti,problemi a casa, guai in cui mi cacciavo, storie e storielle con persone troppo grandi e sbagliate, dubbi esistenziali e impermeata di nostalgia delle persone che perdevo tra un trasloco ed un altro. Ma a dire il vero, tranne rari,comuni, spiacevoli episodi,non particolarmente segnata dal peso.

Come vivi il tuo corpo in relazione alla tua famiglia ed i tuoi amici?

Per ciò che riguarda l'ambito familiare, avendo una famiglia- non famiglia non risento attualmente in modo particolare della loro percezione del mio corpo,ma non è stato sempre così. Molto del cattivo rapporto con me stessa e col mio peso credo dipenda da mia madre, soprattutto da bambina c'era un vero e proprio clima di " terrore" per certi versi. Mamma viene da una famiglia dove sono tutti belli,magri ed avvenenti, fatta eccezione per mia zia che ha preso negli anni( ma ne ha 50 passati) quella decina di chili in più che comunque sono splendidamente distribuiti nei punti giusti ed in un accenno di pancia di cui non sembra curarsi, con tutte le ragioni del mondo. Ma al di fuori di lei sono tutti alici salate, uomini e donne. Magri ed asciutti e molto curati,un po' per conformazione fisica, un po' perché la progenitrice( mia nonna) è una ferma sostenitrice della lotta al grammo in più, anche a 90 passati è il tipo di donna che ogni tanto lamenta il chilo che ha preso con l'età e che narra incantata che sua nonna a sessant'anni aveva un vitino talmente sottile che le sue gonne non le entravano neanche da bambina. Questo ha fatto si che trasmettesse moltissimo l'ansia del peso e della forma fisica anche a mia madre, che ha sviluppato da ragazza una tendenza ad anoressirezzare che non le è mai passata del tutto. Parlo di un clima di terrore,perché oltre all' interminabile serie di critiche ho vissuto momenti di reazioni esasperatissime nei confronti di questo problema,da mia madre che mi pesava ogni giorno ( rituale che provocava in me un vero e proprio costante stato di panico) e che rivedeva anche le diete, già molto sbilanciate e restrittive, dei dietologi perché quello che mangiavo le sembrava troppo anche di fronte a 40 grammi di pasta,ai nonni che ad ogni tot suggerivano a mia madre di chiudermi dentro un istituto perché non dimagrivo come avrei dovuto. Per anni ho minimizzato questa situazione, in realtà oggi mi rendo conto che ha creato dei danni non indifferenti. Non credo che per lei fosse una questione estetica in realtà, anche se non mi ha mai detto una cosa carina da questo punto di vista,penso che fosse realmente preoccupata in modo eccessivo di come il peso potesse influire sulla mia vita, era in particolare convinta che potessi subire prese in giro, esclusioni, atti di bullismo,in realtà per me la vera " bulla" è stata lei,tante cose che diceva o faceva cercando magari di spronarmi mi hanno ferito profondamente, ma spesso mi chiedo se oggi, da adulta, avrei potuto avere un rapporto diverso con lei e magari aiutarla a vivere anche se stessa con meno problemi. Per quello che riguarda gli altri il mio peso continua ad essere motivo di rimbrotti a cui se ne sono aggiunti altri per cose peggiori quindi è un po' passato in secondo piano, in compenso io ho imparato a sedare sul nascere certe discussioni con più o meno eleganti " un pacco di c... tuoi". Con gli amici invece non è mai stato un problema, è raramente un argomento di discussione. Le uniche questioni che sono potute sorgere sono state proprio sul mio vergognarmi di fare alcune cose,come andare al mare insieme, tanto che ci ho messo veramente poco ad abbandonare questo genere di patemi con loro che anzi, mi hanno sempre rincuorato nei momenti di abbattimento e che, e questo mi ha fatto anche meglio, semplicemente non sono mai parsi in alcun modo interessati al mio peso

Hai mai attribuito alla ciccia problemi che non fossero strettamente correlati all'aspetto strettamente pratico?

Ho attribuito per tantissimi anni alla ciccia ogni sorta di male del mondo in realtà, dal mio sentirmi perennemente "sbagliata" ai cattivi rapporti con i miei, sono arrivata ad attribuire al peso persino il fallimento in ambito lavorativo, questo un po' per il forte condizionamento, un po' perché a volte i chili in più diventano una comoda scusa per nascondere problemi di cui sono casomai conseguenza ma non certo effetto. Oggi ogni tanto mi ricapita, penso che sia un meccanismo da cui uscire del tutto sia difficile,ma sono momenti, per il resto sono diventata molto più matura e consapevole di me, so dove stanno i problemi reali e cerco,con risultati un po' altalenanti, di lavorarci su. L' unica cosa in cui mi sento ancora abbastanza condizionata è il lavoro, ma sono anche consapevole, almeno a tratti, che è un momento difficile per tutti da questo punto di vista e spero di riuscire quanto prima ad uscire dalla situazione di stallo in cui mi trovo.

Cos'è che ti crea disagio tuttora?

Vivo ancora con disagio il mio corpo,ma soprattutto perché è un corpo che cambia e che non riconosco più. Sono dimagrita più di 40 chili ed ancora lentamente perdo peso,conto di perderne almeno un' altra quindicina,un po' per motivi di salute ( non mi sento ancora al meglio,non sono attiva come vorrei), un po' perché non mi piaccio ancora. Può darsi che dimagrendo ulteriormente io continui a non piacermi,ma in realtà non ho un' immagine di come mi vorrei totalmente irraggiungibile, sarei ugualmente molto morbida, ma vorrei uscire dalla zona dell' obesità. Al contempo confesso che guardo le parti dove il dimagrimento è più evidente con un misto di curiosità e stupore,come se non mi appartenessero.. E poi c'è la pancia...ecco, quella è una parte di me che proprio detesto,anzi più che la pancia la zona dello stomaco è la mia disperazione. Sono proporzionata, armonica in un certo senso ( anche se invece adoro le disarmonie, soprattutto sono un'accanita fan dei fisici a pera), ma se un po' di ciccia dallo stomaco arrotondasse il didietro sarei molto felice. Per il resto ciò che non mi piace di me a livello fisico rientra grosso modo nei problemi di tutte le donne del mondo: vorrei il seno più alto, vorrei essere più tonica,vorrei un po' di cellulite in meno ( ma a voler essere sinceri non è che ne abbia molta), vorrei dei capelli più folti e con una forma più definita( ed anche qui a volerla dire tutta viaggio sulla criniera già così), vorrei una pelle meno delicata e reattiva, vorrei delle unghie più forti e se continuassi sono sicura che troverei altre mille cose ( mi sovvengono per l'appunto il naso a patata ed i denti a castorino). La verità è che siamo tutte, magre o grasse,alte o basse, sempre scontente di qualcosa e questo, fintanto che non diventa motivo di malessere reale o fulcro intorno al quale gira la nostra intera esistenza va anche bene, ci spinge a migliorarci. L' importante è che la base che ci muova sia l'amore per se stessi e la consapevolezza che la bellezza ha poco a che fare con la perfezione e soprattutto è mutevole. Non è sempre facile,ma ci proviamo.

Sei mai stata presa in giro come reagivi?

Ad onor del vero confrontandomi con altre persone mi rendo conto che quello della presa in giro è un problema che mi ha giusto sfiorato. Mi è capitato qualche volta, qualche commento poco carino, qualche idiota per strada,ma mai nulla di che, probabilmente anche perché credo che a pelle in qualche modo si sia sempre intuito che non ero esattamente il tipo che incassava in silenzio. Mi è capitato un solo anno di aver vissuto con particolare disagio un posto e di essere un po' inerme ed ipersensibile, ma questo dipendeva molto dal malessere per altre situazioni che proiettavo all'esterno, sembravo molto fragile e provata e non riuscivo a tenere neanche lo sguardo alto quando camminavo.

Pensi che saresti una persona diversa senza i tuoi chili di troppo?

L'ho pensato per molto, moltissimo tempo. Immaginavo che sarei rinata senza tutti questi chili in più, che mi sarei liberata in un certo senso. In realtà cominciare a liberarmi dall'ossessione del peso mi ha piuttosto liberato dai chili, almeno in parte, ma sono sempre la stessa, con le stesse luci e le stesse ombre e lo sarei pure a 50 chili. Penso che la piena libertà la conquistero' quando questa consapevolezza sarà piena e matura del tutto e che rinascero' quando imparerò ad amarmi e sostenermi in tutto e per tutto, per ora è un work in progress,ma sicuramente si viaggia più leggeri già sapendo che sotto ogni strato di ciccia o sopra ogni osso che sporge siamo noi, sempre e comunque.

In che modo è cambiata la percezione del tuo corpo negli anni?

Imparando ad osservarmi e ad ascoltarmi. Da ragazzina e per buona parte dei vent'anni fuggivo gli specchi, mi osservavo raramente, ero perennemente molto coperta, anche dentro casa,da sola,in piena estate. È cambiata molto con la nudità. Ho cominciato a spogliarmi da sola ed a studiarmi. Ho imparato a conoscermi. Ho sempre osservato moltissimo le altre persone,non con intenti critici,ma con curiosità, con occhi pieni di amore in un certo senso. Mi piaceva molto scrivere e spesso gente a caso diventava protagonista inconsapevole dei miei racconti, immaginavo che storia potesse raccontare il loro aspetto, fantasticavo. Ho cominciato a rivolgere le stesse attenzioni a me stessa, a ragionare sul fatto che anche il mio corpo racconta una storia, che a tratti può non piacermi,ma che è la mia,personale. Ho chili in più, cicatrici, nei, ossa un po' storte in alcuni punti che raccontano chi sono e cosa ho vissuto. Le smagliature dicono quanto io sia stata in lotta con me,le cicatrici quante volte l'abbia persa. Le dita delle mani che seguono una linea un po' curva dicono che ho giocato a pallavolo per molti anni, il legamento del ginocchio ballerino che ho fatto la splendida e sono volata da sopra al motorino, il seno un po' basso dice che sono cresciuta presto, troppo perché mi rendessi conto di aver bisogno di sostenerlo, le gambe muscolose che mi piaceva molto correre e ancora adoro camminare,il setto nasale storto mi ricorda una cosa orribile ma anche che è passata,le discromie sulle ginocchia pluriescoriate che da piccola mi divertivo da pazzi ad arrampicarmi,le spalle larghe che anche se non ho mai imparato i vari stili bene,adoro nuotare,i piedi piatti che vivrei tranquillamente scalza,le caviglie più sottili del resto che mi piaceva molto ballare,i miei capelli sempre un po' a fatti loro in fondo dicono " ma sai che c'è? Sticazzi". Cresciamo,maturiamo, ci conosciamo meglio ed impariamo ad ascoltarci meglio ed assecondarci di più e tanto più lo facciamo, tanto meglio stiamo e prima. E mi ha anche aiutato moltissimo il confronto con altre persone come me. Mi ha aiutato a riconoscermi,mi ha aiutato a non sentirmi l'unica e sola, ad apprezzare più a fondo la diversità. Non cito nel mio percorso l'amore o l'apprezzamento da parte di altri semplicemente perché per me non ha mai influito prima che cercassi quanto meno di piacermi per prima e questo credo funzioni per tutti. Puoi anche sentirti dire che sei la donna più bella del mondo, ma se non ti ami tu,non sei neanche pronta ad accogliere l'amore dall' esterno. Però sicuramente è importante anche quello. Uscire dall' ottica che quello che gli altri ci danno è sempre un favore e mai meritato, imparare che siamo abbastanza e che non dobbiamo guadagnarci l'amore a qualunque costo, che possiamo lasciarci essere è qualcosa che ci dobbiamo tutti. Avere qualcuno che ci trasmetta questo è meraviglioso,ma non deve essere la "conditio sine qua non". Gli altri sono un arricchimento. Talvolta un impoverimento. Ma la nostra vita è nostra e basta e così ciò che pensiamo di noi stessi dipende prima da noi.

In che modo il tuo percorso ha influito sulla tua vita?

A questo potrò dare una risposta quando sentirò che il mio percorso ha raggiunto una maturazione piena. Quello che so sicuramente è che anche se ora non sono in un momento molto facile e felice,anche se sento di non piacermi e non essere soddisfatta di me, cerco ugualmente di curarmi, di non farmi male e non punirmi e già questo per me è moltissimo. Ed ha molto influito sulla mia percezione degli altri. Sono più aperta, più sensibile, più accogliente, più pronta a dare ed anche a ricevere. Non del tutto. Spesso ritorna il freddo, il senso di estraneità da me stessa e da ciò che mi circonda. Ma dentro di me c'è sempre una piantina che per quanto maltrattata ed esposta a ghiaccio, intemperie e botte ogni tanto mi dice " guarda che io potrei diventare un bellissimo fiore" ed io non so se ci credo a pieno,ma sicuramente ci spero un po'




lunedì 9 maggio 2016

Twister Outfit



Nostalgiche degli anni '50/60 e "ragazzacce" dall'animo rockabilly a me!
Senza dimenticare di strizzare l'occhio agli anni '80 e al gioco preferito dagli adolescenti ormonosi di tutto il mondo.
Un look elegante, ma divertente, ottimo per sdrammatizzare un'occasione importante soprattutto se vi
piace fare le minchione quanto piace a me!

















Coprispalle Bonprix QUI
Ballerine OVS
Abito H&R London QUI
La pochette è di una vecchia collezione di Accessorize, ma potrete trovarla simile QUI



Io ho scelto di abbinare questo abito ad un look un pò bon ton con le ballerine (odio i tacchi, ecco l'ho detto) ed un trucco leggero sugli occhi e un pò più carico sulle labbra, ma volendo potete renderlo un pò più "sfacciato" e rock con un bel paio di anfibi ed un trucco smokey eyes.
Io lo adoro in entrambe le versioni, lasciatemi un commento nel caso vogliate vedere anche la variante rock.


sabato 7 maggio 2016

Storie di (stra)ordinaria curvytudine! (prima parte)







Inizialmente questa doveva essere un'intervista doppia per raccontare di due donne in rinascita, con le loro vite, le loro storie, i loro perchè e le loro battaglie, ognuna col suo modo di vivere la propria fisicità.
Due modi di essere plus size, due donne estremamente diverse tra loro, ma ugualmente eccezionali e accomunate dall'aspetto morbido e lo sguardo temprato da anni difficili, ma alla fine ho deciso di dividere l'intervista in due parti, per dare ad ognuna di esse l'importanza che merita.
Cominciamo da Angela, capelli rosso fuoco e sguardo fiero, ricorda tantissimo Merida di " Ribelle, the brave" e non solo per l'aspetto, la personalità è di quelle travolgenti.
Pin up nell'anima e amante del vintage, Angela cura il suo blog "Curvy Red Rose" con particolare dedizione, anche se lei ama definirsi simpaticamente "un'imbrattatrice di pagine internet" .
- Com'è cominciata la tua vita da donna plus size?
Lo sono sempre stata. Ho avuto un periodo di normopeso verso le superiori, ma è stato solo un paio d'anni, ma mi consideravo comunque sovrappeso e mi sentivo orribile lo stesso.
Da lì capii che il peso centrava molto meno del previsto col fattore autostima.
- Com'è stata la tua adolescenza?
La mia adolescenza è stata un disastro. Mi vergognavo e cercavo di nascondermi il più possibile. Avevo paura dei maschi e delle prese in giro, quindi cercavo di avere a che fare con loro il meno possibile, Grazie al cielo sono andata in una scuola quasi completamente femminile, anche se questo ha avuto un lato disastroso: mi sentivo diversa. Ero fuori dai gruppi, in un periodo in cui ti senti
capito solo quando sei uguale agli altri, io ero fuori dal coro.
- Come vivi il tuo corpo in relazione alla tua famiglia ed i tuoi amici?
Io vengo da una famiglia in sovrappeso dove il grasso non è però accettato. Sono stata perennemente a dieta anche da ragazzina, con risultati pessimi ovviamente.Sentivo la pressione e non riuscivo ad avere risultati, e questo non aiutava. Ad oggi è cambiato, c'è molta meno pressione, anche perchè io ho imparato a mettere dei paletti, la dieta è ormai argomento tabù! 
I miei amici invece non hanno mai fatta sentire grassa. Ero Angela, al di la dei chili, con i pro e i contro come tutte le persone. Penso che se loro pensano a me, il primo aggettivo che gli viene in mente è pazza più che obesa!
- Hai mai attribuito alla ciccia problemi che non fossero correlati all'aspetto strettamente pratico?
Come no! Ogni mia incapacità l'ho sempre legata alla ciccia, perchè diciamocelo seriamente, è più facile. Per anni ad esempio mi sono detta che ero troppo grassa per muovermi, invece ora faccio sport tutti i giorni ed ho frequentato un corso di boogie! Oppure la mia incapacità nelle relazioni, la colpa era della ciccia che non mi rendeva attraente!
Ora è diverso. So che non facevo sport perchè ero pigra e che non ricevevo attenzioni dal genere maschile perchè ero chiusa, e per chi mi si avvicinava era un rifiuto continuo.
Imparare a non dirsi bugie e non dare sempre la colpa al peso, è stato il primo passo per far pace con la bilancia!
- Sei mai stata presa in giro? Come reagivi?
Penso un pò come tutte sono stata presa in giro. Devo essere sincera, quelle sul peso sono quelle che mi ricordo meno: mi ricordo da bambina quelli sui capelli, che mia madre mi tagliava corti ed essendo ricci sembravano un cespuglio, e da adolescente per il peli, problema dato dall'ovaio policistico.
Il problema era però che non reagivo, evitavo le persone perchè mi vergognavo e scappavo. Avrei dovuto rispondere, di solito chi ti prende in giro e si sente forte, non sa come rispondere a chi si difende.
- Pensi che saresti una persona diversa senza i tuoi chili di troppo?
Certo! Non sarei me. Non avrei percorso il cammino che invece ho fatto, che mi ha reso la persona che sono oggi e che alla fine di tutto mi piace, Non so se sarei peggiore o migliore, so solo che sarei diversa.
- In che modo è cambiata la percezione del tuo corpo negli anni?
Quando ero più piccola rifiutavo totalmente il mio corpo, lo vedevo totalmente diverso da quello che era. Oggi invece sono consapevole che il mio corpo è la somma di quello che mi sono fatta, nel bene e nel male. Oltre a rappresentare la genetica in sè, rappresenta il mio vissuto e sto imparando a prendermene cura, perchè devo amarlo, al di la della sua forma, perchè è il primo passo per rispettare me stessa.
- In che modo il tuo percorso ha influito sulla tua vita?
Il mio percorso di accettazione ha cambiato completamente la mia vita. Ho imparato che valgo, e quindi non devo per forza accontentarmi. Posso scegliere, che è una cosa che prima non mi era mai venuta in mente! Pensavo che tutto ciò che arrivasse dovesse essere acclto perchè non mi meritavo niente. Ora so di meritarmi molto e che posso pretendere delle cose, soprattutto da me stessa!



















 

venerdì 6 maggio 2016

Avocado che passione!


Personalmente ho "dovuto" cominciare ad utilizzarlo, ovviamente senza abusarne, per abbassare il carico glicemico di alcuni alimenti, infatti essendo ricco di antiossidanti, vitamina d e omega 3 è ottimo sia per i vegani, sia per evitare picchi o cali insulinici.
Devo dire che a dispetto delle proprietà, non mi ha mai fatto impazzire, ho provato anche a tagliarne qualche pezzettino nell'insalata, ma inorridisco ancora al pensiero. Lo sò ci sono i cultori dell'avocado, che lo amano alla follia, ma io non faccio parte del fanclub.
Per fortuna ho trovato un modo in cui non solo riesco a mangiarlo, ma lo trovo anche estremamente gustoso, ed è una salsina che utilizzo per accompagnare il pollo o il salmone.
Vi lascio la ricetta, qualora v'interessi provare.

Ingredienti per 4 persone
- 1 Avocado
- Il succo di un limone medio
- Sale qb
- Pepe qb
- Aglio granulare qb
- Peperoncino in polvere qb

Procedimento:
Basta semplicemente schiacciare la polpa dell'avocado con una forchetta ed aggiungere gli altri ingredienti continuando a schiacciare, mettere il tutto in una ciotolina, coprire e lasciare in frigo per un paio d'ore.


Sicuramente l'aspetto non è invitante, avrete notato che non sono la regina delle foto, ma vi assicuro che è una salsina sana e sfiziosa!

mercoledì 4 maggio 2016

Outfit dell'ultimo minuto


Lo ammetto! Adoro passare le serate in casa, sarà che a causa del lavoro non posso mai, per cui qualche volta, nel mio giorno libero, mi piace lasciare l'impronta della mia sagoma sul divano e aggiustarmi di tanto in tanto la copertina tra un film e l'altro (vecchie dentro a me! So che potete capirmi).
Peccato che queste occasioni siano rarissime, per cui quando succede, mi gusto centellinando ogni momento della giornata e se quando ormai sei convinta che la serata andrà così, coi pantaloni smollati da casa, reggiseno sportivo e il mollettone tra i capelli, convinta che il massimo della botta di vita sia passare dal divano al giardino dove gironzola liberamente il cane, non sono da biasimare se l'invito fuori dell'ultimo momento non viene proprio preso col massimo dell'entusiasmo, con conseguente zero voglia di prepararsi.
Questo outfit è pensato per chi come me, con la minima spesa (in termini di tempo e voglia ovviamente) vuole non dico la massima resa, ma almeno una resa.




La maglia è della collezione dello scorso autunno di H&M, simile Qui.
pantaloni sono della linea pear di Evans, ho dovuto stringerli leggermente alla base, ma vestono perfettamente
La giacca di pelle è il mio orgoglio ed è Bonprix, nel caso doveste acquistarla però vi consiglio di prendere almeno due taglie in meno in quanto la vestibilità è davvero molto ampia, considerate che quella che indosso è una 48
Gli stivali sono Evans della serie col gambale lungo.
La borsa è di una vecchia collezione di Zara, simile Qui
Per il trucco, niente di più veloce, mascara e rossetto borgogna

domenica 1 maggio 2016

I preferiti di aprile!



"Aprile dolce dormire" troppa verità in sole tre parole, ma diciamolo, altro che bacio d'amore vero, è lo shopping ad avere la capacità di farci sentire belle sveglie e anfetaminiche come non mai!
Ecco cosa è riuscito a farmi tenere gli occhi aperti questo mese:


Lip gloss surf di Nabla
Tranquille non vi farà le labbra color puffo! Io ormai lo utilizzo su qualsiasi rossetto e lo adoro taaaaanto!
Il colore ed i piccolissimi glitter all'interno sono studiati per far risaltare il bianco natuarale dei denti utilizzandolo da solo e di var virare verso note più fredde rossetti con sottotono caldo.
Essendoci l'olio di ricino al primo posto nell'inci è idratantissimo e può sostituire tranquillamente il burrocacao.
Non vedo l'ora che sia estate e vedere l'effetto con la pelle leggermente scurita dal sole.
Vi rimando al sito di Nabla per maggiori dettagli riguardo l'inci.







Stivaletti Bonprix bpc collaction
Sono comodi e versatilissimi, in prima fila tra i migliori acquisti della stagione! Potete vederli nell' outfit della scorsa settimana











Blemish stick dr Organic
Ammetto che ormai non posso farne a meno, ha il suo meritatissimo posto nella mia lista dei "mai più senza", tanto che l'ho ricomprato,
Vi lascio Qui il mio post con la recensione dettagliata.







Lumberjack raul lady
Avete presente quando trovi quelle scarpe che speri non si rompano mai o che comunque non vadano mai fuori produzione?
Ecco, per me sono queste!
Per lavoro sto in piedi per la maggior parte della giornata per cui una scarpa comoda e che sostenga bene è fondamentale, in più avendo il piede cavo, quando lavoro usufruisco di plantari fatti su misura che sono abbastanza spessi e in queste scarpe non ho avuto nessun problema ad adattarli. L'amore fatto a scarpa!


Lo chiamavano Jeeg Robot
Tra le mie passioni più grandi, rientra il cinema, per cui nella mia prima lista dei preferiti del mese non poteva mancare un film.
"Lo chiamavano Jeeg Robot" è stata una piacevolissima sorpresa!
Avete presente quando la volta prima avete scelto voi il film e quindi la volta successiva tocca al vostro fidanzato che sicuramente sceglierà un'immane cazzata sui supereroi o uno di quei film dove si menano anche per le scarpe messe al contrario? Ecco pensavo per l'appunto che fosse una cazzata e invece per nulla! Bella sceneggiatura, ben fatto, ben recitato e per nulla scontato con un fantastico tributo agli anni '80 che ha sempre il suo perchè. Poi ehm se pure pure non dovesse piacervi, Claudio Santamaria a petto nudo con quel filinino di panzella che non guasta,vale il film!